La segnalazione di illeciti, o whistleblowing, rappresenta una tematica centrale nel panorama aziendale moderno. Si tratta di un atto di grande responsabilità e coraggio che può contribuire a migliorare la trasparenza e la legalità delle aziende e consente ai lavoratori di evidenziare comportamenti non corretti che possono minare la reputazione e l'efficienza di un'organizzazione.
In Italia, il decreto D.LGS 24/2023 ha introdotto un quadro normativo che tutela i segnalanti e garantisce la riservatezza delle segnalazioni.
Quali illeciti possono essere segnalati?
Il whistleblowing copre una vasta gamma di comportamenti illeciti. La legge 179/2017 tutela la segnalazione di qualsiasi illecito che possa danneggiare l'interesse pubblico o l'integrità dell'amministrazione pubblica o dell'ente privato.
Gli illeciti che possono essere oggetto di segnalazione sono:
- Illeciti commessi dai pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, ad esempio atti di corruzione e concussione.
- Manipolazioni nell’assegnazione di contratti pubblici.
- Accessi non autorizzati a sistemi informatici.
- Abuso o uso fraudolento di permessi e di tutele previste dalla legge ad esempio per malattia o congedi.
- Relazioni sconvenienti o non etiche tra dipendenti e soggetti esterni come fornitori, consulenti o clienti.
- False dichiarazioni
- Sprechi
- Favoritismi
- Violazioni delle norme ambientali
- Violazione delle norme di sicurezza sul lavoro
Chi può effettuare la segnalazione?
La possibilità di segnalare non è limitata ai soli dipendenti interni: collaboratori esterni, consulenti, fornitori, clienti; tirocinanti e stagisti anche non retribuiti: in poche parole, chiunque ha o abbia avuto una collaborazione con l’azienda e che abbia prova di illeciti.
Il bacino di utenti è molto ampio e tutti costoro devono essere messi a conoscenza di quale è il canale interno di whistleblowing adottato dall’azienda per poter effettuare una segnalazione.
Quando segnalare?
È opportuno segnalare non appena si viene a conoscenza di eventi o circostanze che potrebbero suggerire la presenza di un’irregolarità o un’azione illecita. Non è indispensabile avere una certezza assoluta riguardo ai fatti riportati o all'identità del responsabile, ma è certamente importante avere qualche prova a sostegno dei presunti reati. Con il materiale fornito l’organo di controllo dell’azienda potrà svolgere le proprie indagini.
Il D.LGS 24/2023 impone che quest’ultimo debba poter richiedere ulteriori dettagli e prove al segnalatore che deve poter restare anonimo.
Canali di segnalazione secondo il Decreto Legislativo 24/2023
Abbiamo accennato nel paragrafo precedente ai canali di segnalazione: essi sono strumenti o modalità per poter effettuare una segnalazione. Identificare i canali adeguati è fondamentale per assicurarsi che le denunce dei whistleblower siano gestite correttamente. Le opzioni delineate dal Decreto Legislativo 24/2023 sono le seguenti:
- Canali interni: le organizzazioni devono offrire canali interni che permettano segnalazioni anonime e confidenziali, salvaguardando il segnalatore da eventuali rappresaglie (scopo della lagge).
- Canali digitali: il decreto enfatizza l'uso di piattaforme online o software specializzati come strumenti sicuri di segnalazione.
- Canali esterni: in caso di insicurezza con i canali interni, entità esterne come l'ANAC possono essere coinvolte, assicurando una gestione obiettiva delle segnalazioni.
- Canali pubblici: usati in situazioni eccezionali, i canali pubblici come la stampa o la televisione intervengono quando le segnalazioni convenzionali non hanno prodotto risultati.
Leggi anche: Canali di segnalazione whistleblowing: quali sono e i vantaggi
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